Oggi nella sede della Regione del Veneto a Palazzo Grandi Stazioni a Venezia si è svolto un “focus group” relativo a sei “Percorsi di mobilità transnazionale e interregionale professionalizzante” che si sono appena conclusi. Complessivamente, nell’ambito di questa iniziativa regionale, sono stati approvati 25 progetti, presentati in 5 sportelli da luglio a dicembre 2013, riguardanti principalmente tre settori: Industria culturale e creativa (8 progetti, per un totale di 71 destinatari), Green Economy (4 progetti, per un totale di 31 destinatari) e ITC (3 progetti, per un totale di 13 destinatari).
Molti progetti, inoltre, hanno previsto attività nell’ambito del turismo e dell’apprendimento di lingue straniere, della promozione e gestione di relazioni transnazionali e attività nell’ambito commerciale. Gli organismi accreditati nel contesto della formazione continua e della formazione superiore beneficiari di finanziamento regionale sono stati 18, mentre i destinatari finali delle attività ben 216. Il provvedimento regionale di riferimento DGR n. 875/2013) ha previsto un sistema di premialità in fase di valutazione per i progetti che presentassero percorsi di mobilità a favore di destinatari giovani (18-35), donne e over 50. Ed è significativo che i destinatari siano 147 femmine e 69 maschi e che 180 siano di età compresa tra i 18 e i 35 anni. Inoltre, dei 216 destinatari dei percorsi di mobilità, 120 sono disoccupati non percettori di indennità, mentre gli inoccupati e gli occupati sono rispettivamente 46 e 50.
Ad usufruire dei percorsi di mobilità sono cittadini residenti in Veneto, così suddivisi: 24 in provincia di Belluno, 40 a Padova, 4 a Rovigo, 32 a Treviso, 30 a Venezia, 69 a Vicenza e 17 a Verona. I paesi di destinazione dei percorsi di mobilità sono stati principalmente Regno Unito (con il 24% di destinatari), Italia (15%) e Spagna (l’8%). Invece, Grecia, Romania, Slovacchia e Svezia hanno accolto soltanto un destinatario ciascuna. I percorsi di mobilità interregionale sono stati 32. Le regioni italiane coinvolte sono state principalmente Emilia Romagna e Lombardia.
La durata dei percorsi di mobilità, che è stata misurata in settimane, varia a seconda della tipologia dei destinatari coinvolti: nel caso di disoccupati o inoccupati, i percorsi di mobilità durano 12 o 24 settimane; nel caso di destinatari occupati, durano 1, 4 o 12 settimane.
Abbiamo voluto fare un investimento per i nostri giovani: la funzione pubblica che espletiamo deve essere finalizzata a far crescere la comunità, commenta l’assessore regionale all’istruzione, alla formazione e al lavoro, Elena Donazzan. I nostri ragazzi – aggiunge – devono andare all’estero per imparare buone pratiche, acquisire competenze, fare rete in una dimensione internazionale o interregionale, per poi tornare indietro, nel nostro Veneto, per dare il loro contributo alla comunità. Vogliamo che divengano sempre più il valore aggiunto delle imprese del territorio.
L’apprendimento delle lingue straniere, infatti – conclude l’assessore Donazzan – è oggi fondamentale: dobbiamo saper parlare inglese perché è la lingua del business; il tedesco perché molte aziende venete lo devo parlare nei loro mercati. Inoltre, ad esempio, anche gli studi legali hanno a che fare sempre più con il diritto comunitario e internazionale e per approcciarsi ad esso è necessaria una comprovata dimestichezza linguistica.